Ciao a tutti, oggi vi proponiamo un video basico in cui parliamo dello shapefile. Questo video è dedicato ai miei studenti i quali, anche se vengono “martellati” con queste informazioni più e più volte, arrivano a fine corso senza aver memorizzato nulla.
1. Disclaimer sullo shapefile
Lo shapefile è il formato di base utilizzato nei Sistemi Informativi Geografici per contenere dati vettoriali. O almeno lo era fino a un po’ di tempo fa.
Fatto sta che oggi ci sono altri formati sicuramente migliori per struttura e capienza, che sono vantaggiosi rispetto allo shapefile.
Tuttavia chi vuole lavorare con il GIS deve conoscere anche lo shapefile e deve sapere come è fatto, come bisogna usarlo e come si fa a condividerlo perché è ancora un formato molto usato e, crediamo, che lo sarà ancora per un po’.
Si tratta quindi di una conoscenza di base che bisogna avere.
2. Com’è fatto lo shapefile
Pensate a come funzionano la maggior parte dei formati:
- ad esempio, consideriamo il formato di un foglio di calcolo: si tratta di un solo file con estensione .xlsx o simili. Come lo apriamo? Ci facciamo sopra doppio click e il software specifico si apre e lo fa visualizzare ed editare.
- altro esempio, un file contenente del testo: funziona come appena descritto, cioè è sempre un solo file su cui si può cliccare per aprirlo.
Con lo shapefile non funziona così, nel senso che lo shapefile, a differenza dei formati contenenti dei testi o dei fogli di calcolo o delle immagini, non è composto da un solo file con una sola estensione, ma da più elementi, caratterizzati dallo stesso nome e da una estensione diversa..
Adesso specificheremo tutte queste estensioni, ma ricorda che tra di esse ce ne sono alcune “obbligatorie”, senza le quali, cioè, lo shapefile non funziona.
Queste estensioni obbligatorie sono:
- il file .shp, cioè la parte contenente le geometrie (i punti, le linee o i poligoni)
- il file .dbf, che contiene gli attributi, cioè le informazioni tabellari (potete provare ad aprirlo anche con un foglio di calcolo, giusto per guardarlo, ma attenti a non fare modifiche)
- il file .shx. Si definisce un file di indicizzazione perché, cosa fa? mette in comunicazione gli elementi contenuti nel .shp con i corrispondenti elementi contenuti nel file .dbf.
Questi tre file:
- DEVONO avere sempre lo stesso nome
- DEVONO trovarsi sempre all’interno della stessa cartella
- DEVONO esserci sempre tutti e tre.
Quindi, se cambio nome ad uno dei tre file lo shapefile risulterà danneggiato. Se spostate solo uno dei tre elementi lo shapefile complessivo risulterà danneggiato. Se inviate a qualcuno solo il .shp, solo il .shx o solo il .dbf non avrete inviato uno shapefile completo.
E tutte le altre estensioni? Ti sarà capitato infatti di trovare nella cartella contenenti i tuoi file elementi con altre estensioni, ad esempio il .qmd o altre, anche a seconda del software che usi.
Si tratta di estensioni e file che ogni software produce per i processi di efficientamento nella gestione dei file interni. Sono quindi importanti ma non essenziali. I tre elementi che non devi mai perdere d’occhio sono il .shp, il .dbf e il .shx.
3. Il file .prj
Tra tutte queste estensioni facoltative c’è un’altra estensione importante ai fini di una corretta gestione dello shape nei software GIS. Si tratta del file con estensione .prj, che contiene informazioni sul Sistema di Riferimento in cui sono disegnate le informazioni geografiche.
In realtà, teoricamente non è obbligatoria, infatti se manca lo shapefile si apre lo stesso. Inoltre, se anche manca e lo shapefile è stato disegnato in maniera georeferenziata non perdiamo di certo la georeferenziazione.
Ma, all’apertura, il software non riesce ad associargli il Sistema di Riferimento giusto, infatti ci segnala l’errore con una icona e perdiamo anche la capacità di QGIS di effettuare la proiezione al volo.
Quindi il .prj non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato.
4. Si può aprire uno shapefile semplicemente cliccandoci sopra?
Vediamo adesso come fare se vogliamo aprire uno shapefile semplicemente cliccandoci sopra come faremmo con un foglio di calcolo o un file di testo.
Certo, è abbastanza insolito, di solito si lavora aprendo il software e aprendo qui dentro tutti i file che ci servono, ma magari ci possono essere delle situazioni in cui vogliamo semplicemente dare una rapida occhiata al nostro file e quindi aprire direttamente QGIS facendo doppio click sullo shape.
Vediamo quindi come fare.
Innanzi tutto dobbiamo assicurarci che all’interno della stessa cartella ci siano tutte e tre le estensioni (meglio tutte e quattro se consideriamo il .prj) di cui abbiamo parlato.
Clicchiamo con il tasto destro sul file .shp e clicchiamo su Apri con e successivamente Scegli un’altra app o Programma, a seconda di quale versione di Windows stai usando.
Trova il percorso in cui si trova l’eseguibile di QGIS e selezionalo.
A questo punto ti verrà chiesto se vuoi eseguire questa operazione una sola volta o sempre. Noi clicchiamo su Sempre.
Ed ecco qua, lo shapefile viene aperto direttamente tramite QGIS.
Bene, questo post è finito. Se ti è piaciuto condividilo! Hai dubbi o suggerimenti? Lascia pure un commento.
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Ciaooo